Il sentimento di sentirsi inutili può essere molto doloroso e spesso nasce in momenti di stanchezza, isolamento o confronto con gli altri. Alcune persone provano la sensazione di sentirsi inutili per molto tempo, a volte per anni, credendo che la loro vita non valga nulla.
Ma tu sei qui per una ragione: il fatto che tu non la vedi non significa che non ci sia. E credimi, una ragione c’è sempre. Sentirsi inutili è un’emozione, non un fatto. Ti propongo qui alcune strategie che possono aiutare a superare questa sensazione negativa.
Riconoscere il pensiero
Quando appare il pensiero “sono inutile”, la prima cosa da fare è vederlo come un messaggio, non come una realtà. È un chiaro segnale del tuo stato emotivo, che può essere stanchezza, stress, mancanza di riconoscimento, ma non è mai non un giudizio oggettivo su di te. Se provi il sentimento di inutilità per molto tempo, potresti essere così abituato alla sensazione da credere che questa sia l’unica realtà possibile, una verità incontestabile. Ma non è così.
Il primo passo consiste proprio nel mettere in dubbio il tuo pensiero negativo, anche se ne sei convinto. Chiediti: è veramente così? Da dove viene questo pensiero? Quale potrebbe essere un’alternativa valida?
💡 Piccolo esercizio: scrivi su un foglio ciò che pensi (per esempio “mi sento inutile”) e poi scrivi accanto ciò che hai fatto o fai che ha un valore: possono essere anche piccole attenzioni: un messaggio, una telefonata ad un amico, cucinare, lavorare, ascoltare musica, accarezzare un gatto, insomma tutti quei minimi gesti che, credici o no, sono il riflesso del tuo vero io interiore. Questo processo serve a dare concretezza alla tua vera realtà e a smontare la generalizzazione che deriva da un’interpretazione distorta dei tuoi sentimenti.
Entrare in contatto con gli altri
Il senso di inutilità spesso nasce quando non vediamo l’impatto delle nostre azioni, oppure quando crediamo che tutto quello che facciamo non serve a nulla e non avrà alcuna ripercussione. Anche in questo caso parlare con una persona di fiducia, offrire un piccolo aiuto, anche minimo, può dare subito un senso di scopo. Non serve un gesto grandioso: ascoltare qualcuno, guardarlo negli occhi, sorridere, sono gesti significativi che creano un ponte fra te e gli altri e che hanno un risultato, anche minimo, nella vita degli altri.
A volte pensiamo che gli altri non hanno tempo per noi e che è inutile cercare qualcuno: ma anche questa è una distorsione che non corrisponde alla realtà. Rimarrai sorpreso da quante persone sono invece disponibili per un incontro o una telefonata, e da quanta felicità questo tuo piccolo gesto può creare negli altri – e, di riflesso, in te stesso.
Piccoli obiettivi concreti
Quando ci sentiamo “inutili” tendiamo a bloccarci e a credere che, in ogni caso, le nostre azioni non possono cambiare la nostra vita. Certo è che se tu continui a fare quello che hai sempre fatto, difficilmente la tua vita può cambiare. Non possiamo avere risultati diversi dalle stesse azioni, o risposte diverse alle stesse domande. Per cambiare, dobbiamo fare spazio a qualcosa di nuovo, a nuovi pensieri e a nuove azioni.
Impostare micro-obiettivi, fosse anche solo “oggi sistemo questa cosa”, “oggi esco a camminare”, “oggi inizio un’attività sportiva o un corso nuovo”, dà una sensazione di efficacia che pian piano contribuisce a ricostruire il senso di valore. Ricordati: la tua vita non è mai inutile, è solo la tua sensazione che ti fa vedere tutto da una prospettiva negativa.
Nutrire se stessi
Il sentimento di inutilità spesso deriva dal fatto che, per la gran parte della nostra giornata, facciamo attività che sono scollegate con la nostra identità interiore. Quando eravami bambini nutrivamo grandi sogni e ogni cosa nuova era vissuta cime un’avventura fantastica. Poi, con il passare degli anni, ci siamo convinti che la vita è altra cosa, è limitata e banale… ci siamo “accontentati” di quello che credevamo di poter raggiungere e abbiamo rinunciato ai sogni.
E se ti dicessi che realizzare il tuo sogno è sempre possibile? Prova a scrivere le tue passioni, le attività che ti fanno sentire vivo e che esaltano la tua creatività: la musica, i libri, la natura, la meditazione, l’arte, la storia, ogni forma di esplorazione che risuona dentro di te. E comincia a trovare, nella tua giornata, tempo per mettere in atto queste tue passioni, fosse anche solo per 10 minuti al giorno. Questo piccolo cambiamento ricarica le tue energie in modo radicale.
Rileggi la tua storia
Spesso dimentichiamo tutto ciò che abbiamo fatto, imparato e dato. Pensiamo che sono cose senza importanza e che non sono servite. La verità è che tutto serve e tutto ha una conseguenza. L’effetto farfalla – secondo cui anche solo il battito d’ali di una farfalla può innescare un processo che avrà, alla fine, un grande impatto – è stato provato scientificamente.
A questo proposito tenere un “diario dei contributi”, scrivendo ogni giorno le azioni che hai fatto e la maniera in cui hai contribuito, aiuta a ristrutturare l’immagine di te stesso e a valutare con maggiore obiettività il tuo posto nel mondo.
Chiedere aiuto
Se il sentimento persiste a lungo o diventa molto intenso – se per esempio è associato a disperazione o a pensieri autolesivi – può essere utile parlarne con un professionista come uno psicologo o uno psicoterapeuta: chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un modo responsabile per prendersi cura di sé.
Non dimenticare: tu sei qui per una ragione, ed è tuo compito trovarla, e fare di quel piccolo seme che dorme dentro di te un fiore bellissimo.
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